INCHIESTA SHOCK SUGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI. IL DRAMMA (Video)



Nel buio della pianura Padana, dentro a immensi capannoni, si cela un orrore di fronte al quale molti di noi hanno deciso di chiudere gli occhi: quello degli allevamenti intensivi fuori legge, dove i maiali nascono, vengono messi all’ingrasso e muoiono in condizioni spietate, dentro a gabbie minuscole e sovraffollate.

Giulia Innocenzi ha deciso di entrare dentro a questa realtà per raccontarla con una serie di blitz notturni insieme ad attivisti contro il maltrattamento degli animali. Il risultato è questa inchiesta ricca di immagini forti, che mostra come i maiali crescano tra malattie, sporcizia, insetti e topi, costretti a stare in piedi per il poco spazio e spesso a mangiare nelle proprie feci. 

Ecco come funziona l’industria alla base di tante eccellenze alimentari del made in Italy.
Nel video il testo scorre veloce in alcuni punti.

Dopo aver visto il video trovate il sunto in questo articolo.


Questo è solo uno dei molti video che girano nel web (ma spiega molto).

Gli allevamenti industriali non producono cibo, lo sprecano.
Per ogni 100 calorie di cereali commestibili utilizzati come mangime per il bestiame, otteniamo solo 30 calorie sotto forma di carne o latte; una perdita del 70%.

Le Nazioni Unite stimano che nel mondo un terzo del cibo venga sprecato. 
Questo cibo costituisce il 28% dei terreni agricoli, per un valore di 750 miliardi di dollari, l’equivalente del PIL della Svizzera.

La sola Gran Bretagna spreca ogni anno in carne l’equivalente di 110 milioni di animali allevati, per un valore di 2.4 miliardi di sterline. 
Globalmente, si spreca ogni anno una quantità di carne corrispondente a 12 miliardi di animali allevati, per un valore di 486 miliardi di dollari.
Questo dato include 59 milioni di bovini, 270 milioni di suini e più di 11 miliardi di polli.

12 miliardi di vite sprecate.. E con esse gli alimenti per nutrirle.. E le risorse per produrre quegli alimenti..

Quello che sta avvenendo è un effetto forbice. Le risorse diminuiscono ma i consumi e gli sprechi aumentano. 
E questo non potrà che portare ad una inevitabile catastrofe..

Quelle che fino a poco tempo fa potevano ancora essere considerate libere scelte, tra non molto potrebbero non esserlo più. 
Dei doveri, delle responsabilità, dei divieti si imporranno alla nostra sconsiderata ed egoistica libertà.

Noi non sappiamo se, in generale, sia giusto o meno mangiare carne e non vogliamo pronunciarci a riguardo. 
Ma ciò che sappiamo per certo è che non è salutare, non è conveniente, non è sostenibile, non è giusto e non è umano mangiare carne a queste condizioni. Non sono accettabili tali sprechi di risorse né tantomeno tali orrori.

E' necessario collegare le traumatiche esperienze visibili qui, il terrificante dietro le quinte, con ciò che troviamo placidamente incartato nei supermercati. 

Non ci sarà futuro nell'indifferenza e nel menefreghismo, né in quell'apatica rassegnazione che diventa posizione di comodo.

Consapevolezza globale, empatia e responsabilità sono gli atteggiamenti che possono portarci ad essere persone migliori.

Solo la nostra coscienza di consumatori può salvarci..

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