Tragedia: Donna trascinata dal bus muore

DONNA TRASCINATA DAL BUS MUORE DOPO 13 GIORNI
PADOVA. Il 31 ottobre scorso mentre stava scendendo dall’autobus che la riportava a casa è rimasta impigliata con le borse della spesa nelle porte del bus 5 dell’Aps. È scivolata a terra e trascinata per alcuni metri.
Si è ferita e dopo due settimane e tre accessi al pronto soccorso, il 13 novembre scorso è morta. La vittima è Ada Collina, 88 anni, ex crocerossina residente in via Vittorio Veneto a due passi dal Bassanello. Ora la famiglia ha presentato un esposto in procura ed è stata aperta un’inchiesta, per ora senza indagati. Il funerale della donna non è ancora stato celebrato nell’attesa dell’autopsia ordinata dal procuratore aggiunto Valeria Sanzari.
Si accerteranno eventuali responsabilità. Quel giorno, era pomeriggio, l’anziana, era assieme alla figlia. Erano state a far spese e avevano delle borse. Arrivate alla fermata di via Vittorio Veneto e quindi a due passi da casa sono scese. Ada Collina lo ha fatto un po’ lentamente, anche considerata la sua età. L’autista ha chiuso le porte ed è ripartito ma una borsa è rimasta per metà all’interno del bus che è ripartito.
La Collina non ha mollato la presa e quindi è stata trascinata per qualche metro, non prima che l’autista se ne accorgesse e riaprisse la porta liberando la borsa e quindi arrestando il trascinamento della poveretta. Lei cadendo e strisciando ha riportato delle contusioni e una ferita alla gamba. Comunque è tornata a casa, sorretta dalla figlia. Dopo un po’ il dolore è aumentato e quindi è stata portata al pronto soccorso dall’ambulanza. Dopo le medicazioni del caso è stata dimessa, ma vi è tornata dopo 6 giorni visto che la ferita alla gamba aveva fatto infezione. Anche in questo caso è rincasata in via Vittorio Veneto per ritornarvi l’11 novembre visto che il dolore non passava. È stata ricoverata. Il suo quadro clinico si è complicato e il 13 novembre è morta.
«Abbiamo presentato un esposto il 17 novembre dove chiediamo si accertino eventuali responsabilità» dice Massimo Quezel dell’infortunistica Studio Blu, che assieme all’avvocato Francesco Carraro, tutela la famiglia. «Inoltreremo domani una richiesta danni all’Aps. La cosa triste è stato a mio avviso il comportamento dell’autista che dopo aver
visto quanto successo non è nemmeno sceso a vedere le condizioni della passeggera e ha proseguito la sua corsa. Non da meno il commento fornito ai familiari da un medico quando la povera signora è mancata, visto che avrebbe detto “Era la sua ora”. Adesso vedremo cosa stabilirà l’inchiesta».

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