Perché ancora oggi, dopo due secoli di scoperte paleontologiche, è facile associare l’immagine del dinosauro (letteralmente deinos terribile/meraviglioso + sauros) a quella di draghi, chimere e altri sauri fantastici che appartengono alla dimensione del mito?
Pur non esistendo alcun legame documentabile scientificamente tra i dinosauri e queste rappresentazioni di sauri mostruosi, attorno ad essi si sono formati tanti e diversi immaginari, numerosi e variabili quasi quante sono le culture visive.
L’esposizione “Rex and the city” è un viaggio nel fantastico della mente umana che parte dal grifone alato delle culture orientalizzanti (IV sec. a.C.) e si conclude con i personaggi dei cartoon e dei film che tutti conosciamo: da Godzilla al simpatico Dino della fortunata serie dei Flinstones per arrivare al T Rex immaginato dall’artista argentino Gabo Bernstein che cerca goffamente di trovare il suo spazio in una affollata metropoli moderna.
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