Migranti, 6mila in arrivo in Sardegna. «Profughi in tutti i Comuni»

Da un minimo di 2000 a un massimo di 12mila. Eccoli i numeri sulla base dei quali la Sardegna si prepara ad affrontare l’emergenza. Perché i “massimo 12mila” – che realisticamente potrebbero essere circa 6mila – sono i migranti che entro la fine dell’anno busseranno alle porte dell’isola, chiedendo aiuto, una possibilità, una mano tesa per risollevarsi.

Non è più solo teoria, emergenza imprevedibile: il fenomeno sbarchi – dicono fonti del ministero dell’Interno – può essere quantificato e per questo affrontato e gestito senza improvvisazione. Si parte dai numeri – da un minimo a un massimo – per calcolare quante strutture serviranno, quanti posti letto e quanti operatori saranno necessari per accogliere uomini, donne e bambini in fuga.

La situazione internazionale non concede speranze: la Sardegna, nuovo luogo d’arrivo per i barconi, sarà chiamata a dare un contributo sempre più significativo. E i sindaci, che nelle ultime settimane – sull’onda dell’emergenza – hanno accettato più o meno passivamente le direttive delle prefettura, adesso alzano la voce.

Disponibili ad accogliere i migranti, vogliono però dire la loro. E si fa strada l’ipotesi di distribuire i profughi in maniera più diffusa: no ai grandi centri che rischiano di trasformarsi in ghetti, sì invece a piccole quote di migranti in tutti i paesi.

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