Pontida, Salvini: siamo pronti per il governo.

Salvini: siamo pronti per il governo. Salamelle e cornamuse sul pratone del Carroccio.

Pontida: (50 mila persone dice Matteo Salvini, 10-15 mila stima il buonsenso), le bandiere, gli striscioni contro Renzi, la cornamusa che suona per ricordare «i fratelli e le sorelle che non ci sono più» mentre quelli che ci sono fanno un baccano d’inferno. La grande novità dell’edizione 15 del garden party leghista è la ruspa parcheggiata sull’erba, nuova icona del movimento che però, promette Salvini dal palco, deve servire ad asfaltare il governo Renzi prima dei pur odiati campi rom. E poi magliette con la scritta “+rum -rom”’, cartelli “Salvini da clonare”, le salamelle. 

Salvini: I bersagli sono sempre quelli, l’«infame» legge Fornero, gli immigrati che non sono profughi ma clandestini, gli studi di settore, la Ue «covo di criminali», ovviamente Renzi («invidiamo i russi che hanno Putin e gli ungheresi che hanno Orban», e qui davvero la spara un po’ grossa) e perfino Fedez. Però è in parte diverso il tono. Invettive a parte, è meno aggressivo, più ecumenico, quasi moderato. L’elenco delle cose da fare per trasformare l’Italia «in un Paese normale» di dalle inala memoria, e che vanno dall’abolizione della SIAE e dei prefetti al servizio civile obbligatorio di un anno, sembra quasi un programma di governo. «No, non sembra: lo è». 

Pare una Lega di governo più che di lotta, che comincia a passare dalla protesta alla proposta e si pone il problema di che fare se si votasse e si vincesse. Il tutto detto da Salvini con un tono ruggente, citando San Francesco e Francesco, inteso come il regnante pontefice (sia pure per invitarlo, a Torino, a non incontrare solo i rom ma anche qualche esodato), e circondato dai bambini per cavalcare l’onda della manifestazione pro-famiglia di Roma e ripetere, al solito, “che non c’è un genitore 1 e un genitore 2, ma un papà e una mamma”. Applausi. *fonte il web

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