l suo arrivo in Laguna è stato da vera stella del cinema: capelli biondissimi alla Marilyn, raccolto in stile retrò con torchon da pin-up, tubino nero aderentissimo in stile anni Ottanta, rosa rossa tra le mani e miriadi di baci da dispensare. L’approdo all’Hotel Cipriani, a bordo di un elegantissimo motoscafo, ha mandato in estasi i fan. Stesso stile anche per il red carpet, dove si è presentata mano nella mano con Bradley Cooper (per buona pace della sua compagna Irina Shayk, rimasta in disparte con la figlia Lea). I flash dei fotografi erano tutti per loro. Abito bianco candido semplicissimo, con la gonna svasata alla Marilyn, capelli cotonati che le ricadevano morbidi sulle spalle, due grossi diamanti come orecchini, e un trucco leggero, molto naturale a completare il look. Sobria, molto vintage e per niente innovativa, ma perfetta per il suo nuovo ruolo da attrice. Quasi irriconoscibile se non fosse per le sopracciglia e i tatuaggi. A rovinare l’atmosfera solo la pioggia.
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L'ANTICA SCIENZA DEL CIELO E DELLA TERRA 09.09.18
L'ANTICA SCIENZA DEL CIELO E DELLA TERRA
4 uscite di esplorazione e pratica sul campo alla scoperta
dei luoghi e dei simboli della cosmologia antica
tra Padova e colli Euganei e Berici.
Info e iscrizioni: sandropravisani@gmail.com
-- Dee Madri
-- megaliti
-- boschi magici
-- leggende
ci accompagneranno in un insolito viaggio alla scoperta della Geografia del Sacro, dove il mondo fisico incontra quello invisibile della mente e dello spirito.
I. 10.06.18
Geografia Sacra del Veneto
Abano T., Montegrotto T, Monteortone (PD)
Le origini, il culto delle acque e il corpo della Dea
II. 08.07.18
La magia talismanica degli antichi Veneti
Praglia (PD), Lovolo (PD), Sossano (VI)
Ley lines, allineamenti solari e incantesimi del territorio
III. 12.08.18
Eremo di Sant'Antonio Abate e grotta di Santa Felicita
M. della Madonna, Teolo (PD)
Dee Madri e conoscenze segrete della tradizione femminile
IV. 09.09.18Tra magia e devozione
Lovertino, Costozza e Lumignano (VI)
Simboli magici, devozione popolare e antichi luoghi di culto
SANDRO PRAVISANI:
Ricercatore e autore, si occupa di geografia sacra dal 1990 compiendo studi in Italia e all’estero (Egitto, Cina, India, Malta, Spagna) sul rapporto uomo-territorio, la cosmovisione e l’alchimia spirituale. Ha approfondito le sue conoscenze con iniziati di diverse tradizioni (taoista, tantrica, egizia ed ermetica), dedicandosi in particolare a quella Inca dopo aver ricevuto l’iniziazione al 4° livello dell’Arte Spirituale Andina da Don Juan Nuñez del Prado.
Utilizza gli strumenti del coaching per facilitare i processi trasformativi, lo sviluppo del potenziale creativo e la gestione delle relazioni, integrando tra loro sciamanesimo, bagni di gong, simbologia e labirinti.
Ha pubblicato i libri:
"Il segreto di San Teobaldo - geografia sacra, cavalieri templari e culto del sole"
"Lo spirito segreto del territorio etrusco"
4 uscite di esplorazione e pratica sul campo alla scoperta
dei luoghi e dei simboli della cosmologia antica
tra Padova e colli Euganei e Berici.
Info e iscrizioni: sandropravisani@gmail.com
-- Dee Madri
-- megaliti
-- boschi magici
-- leggende
ci accompagneranno in un insolito viaggio alla scoperta della Geografia del Sacro, dove il mondo fisico incontra quello invisibile della mente e dello spirito.
I. 10.06.18
Geografia Sacra del Veneto
Abano T., Montegrotto T, Monteortone (PD)
Le origini, il culto delle acque e il corpo della Dea
II. 08.07.18
La magia talismanica degli antichi Veneti
Praglia (PD), Lovolo (PD), Sossano (VI)
Ley lines, allineamenti solari e incantesimi del territorio
III. 12.08.18
Eremo di Sant'Antonio Abate e grotta di Santa Felicita
M. della Madonna, Teolo (PD)
Dee Madri e conoscenze segrete della tradizione femminile
IV. 09.09.18Tra magia e devozione
Lovertino, Costozza e Lumignano (VI)
Simboli magici, devozione popolare e antichi luoghi di culto
SANDRO PRAVISANI:
Ricercatore e autore, si occupa di geografia sacra dal 1990 compiendo studi in Italia e all’estero (Egitto, Cina, India, Malta, Spagna) sul rapporto uomo-territorio, la cosmovisione e l’alchimia spirituale. Ha approfondito le sue conoscenze con iniziati di diverse tradizioni (taoista, tantrica, egizia ed ermetica), dedicandosi in particolare a quella Inca dopo aver ricevuto l’iniziazione al 4° livello dell’Arte Spirituale Andina da Don Juan Nuñez del Prado.
Utilizza gli strumenti del coaching per facilitare i processi trasformativi, lo sviluppo del potenziale creativo e la gestione delle relazioni, integrando tra loro sciamanesimo, bagni di gong, simbologia e labirinti.
Ha pubblicato i libri:
"Il segreto di San Teobaldo - geografia sacra, cavalieri templari e culto del sole"
"Lo spirito segreto del territorio etrusco"
Come sviluppare il lavoro Innovativo
Rimboccarsi le maniche con il lavoro innovativo
Negli ultimi anni il mondo del lavoro ha formato nuove figure professionali, mentre altre più antiche sono pian piano scomparse.
Focalizzarsi sui nuovi lavori redditizi emergenti è fondamentale per difendersi dalla disoccupazione con questo articolo cerchiamo di trovare le soluzioni e le risorse utili per muoversi in questo senso.
Molte persone sono alla ricerca di un lavoro, di una occupazione extra per guadagnare qualcosa in più, attività da fare nel tempo libero, alla sera, al mattino oppure nei weekend, per arrotondare lo stipendio , ecco alcune idee molto interessanti...
Si tratta di svolgere attività semplici, che possono fare tutti, lavori che non richiedono di costituirsi in società o aprire una partita iva.
Da dove iniziare? Cercare un'alternativa all tuo lavoro? Al tuo reddito? Sei momentaneamente disoccupato?
Se anche tu sei deluso dalle solite proposte senza reali soluzioni, potresti entrare a far parte del Team "Lavoro Innovativo", un gruppo alternativo che è riuscito a fondere le passioni, gli hobby con le energie di ognuno e a far emergere qualità nascoste.
La maggior parte delle persone odia il proprio lavoro, ed è vero che tutti hanno una grande passione e un notevole potenziale. La chiave per vivere “lavorando dignitosamente” è quella di poter guadagnare con le nostre passioni; sostanzialmente essere in grado di individuare quello che ci piace fare, e capire come ricavarne un profitto, del denaro e quindi costruire su di esso un business.
Il grande vantaggio di vivere svolgendo quello che "ci piace fare" o che ci viene bene, è di poterlo fare in modo naturale, con entusiasmo e con una grande voglia di cambiare la propria qualità della vita.
Il team di "Lavoro Innovativo" è pronto a supportarti, a guidarti verso nuovi orizzonti, costruire nuove soluzioni per ottenere lauti guadagni.
Visita il blog: https://lavoroinnovativo.blogspot.it
Deficit, caro Di Maio i conti non tornano
Deficit, caro Di Maio i conti non tornano. Grana Istat per M5S e Lega
Per tranquillizzare l'Ue ed evitare l’aumento dell’Iva nel 2019 serve un rilancio della crescita senza maggior debito. M5S e Lega possono dire addio a...
Il leader dei 5 Stelle punta sul logoramento cercando di sganciare Salvini dalla Lega e di polverizzare il Pd. Ma il gioco non è “win win” neanche per lui.
Parte oggi un ciclo di consultazioni fra le più intricate della turbolenta storia repubblicana. C’è un favorito alla carica di presidente del Consiglio (la smettiamo di chiamarla “premiership”? grazie). Si chiama Luigi Di Maio e ha fatto una scommessa di logoramento. Forte del 32,2% del Movimento 5 Stelle ha prima consumato un ghiotto antipasto con la Lega di Matteo Salvini in occasione delle cariche di (presunta) garanzia parlamentare, occupate da grillini e centrodestra. Adesso pretende di piazzarsi sul greto del fiume sperando di veder passare i cadaveri (politici, s’intende) di Silvio Berlusconi, a cui ha tuttavia concesso la presidenza del Senato nella complessa partita di scacchi col leader leghista, e di Matteo Renzi.
L’obiettivo è chiaro: spingere Salvini ad abbandonare la già claudicante coalizione di centrodestra e a fargli da sparring partner, magari lusingato da qualche casella di peso, così come polverizzare il Pd con i richiami alla responsabilità e l’accusa di aver approvato la legge (senza dubbio un bel pasticcio) che ha condotto a questa situazione.
Incurante che: 1) quella legge l’ha votata l’80% del Parlamento, inclusa quella Lega con cui il “capo politico” di Pomigliano d’Arco non vede l’ora di allearsi e 2) che questa situazione sarebbe uscita con qualsiasi sistema elettorale visto che il Movimento ha preso il 32%, non il 50. Per farlo, però, occorrerà attendere. E tanto. Lo spiegava bene ieri sera un Di Maio parecchio su di giri ma dal volto stanco a DiMartedì su La7. Difficile che si il presidente Sergio Mattarella riesca a tirare fuori il coniglio dal cilindro entro il fine settimana. Soprattutto se dal cilindro continua a uscire la testolina di Di Maio.
La scommessa, insomma, è questa. Gran parte dell’elettorato si aspetta Di Maio al comando (e vedrete che porcherie partiranno verso il tanto incensato Mattarella se dovesse incaricare qualcun altro), ingannato dall’ignoranza e dagli stessi capi politici che si sono venduti come candidati alla presidenza quando nessuno può esserlo, in un sistema parlamentare come il nostro, dove le maggioranze si formano alle Camere e non nelle urne tranne risultati in stile Democrazia cristiana (ma non è il caso del 4 marzo). Eppure il leader dei 5 Stelle potrebbe anche non esserlo: gioca di sponda rischiando di potersi facilmente trasformare, lui stesso, nel principale ostacolo alla realizzazione di un governo. Non servono le parole di Giancarlo Giorgetti, colonnello leghista, per capirlo: “Chi ha votato la coalizione di centrodestra ha votato anche Forza Italia – ha detto a Radio Capital – siamo disposti a confrontarci con i Cinquestelle ma senza pregiudiziali e pregiudizi nei confronti di nessuno, altrimenti non si fanno passi in avanti”.
Insomma, le consultazioni saranno lunghe. Forse non lunghissime ma senz’altro drammatiche. Quella strategia del logoramento squadernata dai 5 Stelle metterà a durissima prova la Lega e il Pd. Vedremo scorrere sangue e lacrime, dal colle del Quirinale fino alle sedi romane dei partiti. Dovranno resistere alle sirene di un richiamo un po’ dolce un po’ violento che, qualora raccolto, condurrebbe entrambi i partiti a estinzione certa. Qualche chance in più di sopravvivenza potrebbe forse conservarla la Lega, qualora riuscisse a far passare qualche provvedimento sull’immigrazione e a portarsi dietro un po’ di deputati e senatori forzisti. D’altronde, è la stessa, indifferente apertura del Movimento 5 Stelle a certificarlo: tranne Berlusconi vanno bene tutti, a destra come a sinistra. E quando tutti vanno bene, nessuno è importante, il peso che si assegna all’uno o all’altro potenziale partner è indifferente.*fonte il web
Q502. 300 anni dopo il Grande Esodo di Sylvie Freddi
La fantascienza incontra la critica sociale in un romanzo ambientato in un futuro post apocalittico su Marte.
La Terra è disabitata, l’esistenza dell’uomo è cambiata radicalmente ma le divisioni e i pregiudizi sono ancora presenti. In un mondo in cui non si è trovata una conciliazione con la diversità, si muove il protagonista Dylan, alla ricerca di una ragazza che potrebbe cambiare lo stato delle cose. Sylvie Freddi, già autrice di due racconti per l’esperimento narrativo Tifiamo Scaramouche del collettivo Wu Ming, narra la storia di Q502 con una prosa lucida e ricca di spunti scientifici. Il romanzo presenta una realtà distopica in cui la privazione della libertà è stata accettata, forse il peggior incubo dell’uomo contemporaneo, in cui esseri con il ruolo di lettori mentali possono entrare nella coscienza di ognuno e spiarne i ricordi e gli intenti.
Un mondo che mai dovrebbe esistere, raccontato attraverso il punto di vista di chi crede ancora che si può lottare per la libertà, per la memoria e per l’uguaglianza.
Titolo: Q502. 300 anni dopo il Grande Esodo
Autore: Sylvie Freddi
Genere: Fantascienza
Casa Editrice: Stampa Alternativa
Collana: Eretica
Prezzo: 13 euro
Codice ISBN: 9788862226127
http://www.facebook.com/librofantascienzaQ502/
Sylvie Freddi in Q502 ci conduce in un futuro che tanto lontano forse non è: l’uomo ha dovuto adattarsi a una nuova realtà per sopravvivere, ha dovuto abbandonare la madre Terra ormai compromessa e le certezze che per secoli hanno guidato la sua esistenza. In questo nuovo assetto costruito su Marte, l’essere umano ha trasferito le paure ancestrali e i pregiudizi che ha sempre conservato nel suo cuore. Il diverso è ancora visto come estraneo, come qualcosa da combattere e non da accogliere e da cui imparare.
Nuove razze si sono affiancate all’uomo col progredire incessante della tecnologia, ma l’aumento di conoscenza e intelligenza non ha eliminato la chiusura mentale. C’è chi cerca di combattere creando un Comitato per la liberazione dei mutanti, c’è chi cerca di purificare il mondo da chi ha un DNA diverso dal proprio e c’è chi, come il protagonista Dylan, cerca di trovare un significato oltre il vano senso di libertà in cui vive. La tecnologia permea ogni aspetto dell’esistenza marziana: vi sono innesti che permettono di assumere identità diverse dalla propria, la musica non è un elemento esterno ma è inserita nel palmo della mano, e si diffonde nel corpo come il sangue, le comunicazioni avvengono tramite piccoli ologrammi da schiacciare una volta concluse. In questo mondo tecnologico che potrebbe conferire grandi libertà, si è osservati di continuo da grandi occhi volanti di orwelliana memoria. L’indipendenza è merce rara, non sono spiate solo le azioni, ma anche i pensieri. Chi vive nella città bassa non può andare in quella alta, se non con un permesso di lavoro. L’attualità presente sotto la maschera della fantascienza è percepita dal lettore, che
può dolorosamente constatare come gli emarginati sono purtroppo presenti in ogni storia, ma alla fine sono proprio quelli che soffrono a determinarne il corso. Una realtà in cui la mancanza di ossigeno -si vive con respiratori- si accompagna alla mancanza di memoria di un mondo che non c’è più.
La memoria, nel mondo di Q502, può essere alterata e nascosta. Dopo il Grande Esodo, il ricordo e le testimonianze del Mondo Originario sono considerati illegali. Senza memoria si può dominare, e i potenti che guidano le sorti del popolo lo sanno. Dylan combatterà affinché l’essere umano non dimentichi chi è, né da dove viene. Sylvie Freddi offre al lettore un viaggio in un futuro possibile e credibile, dando prova della grande attenzione che riserva alle dinamiche che intercorrono tra l’uomo e la Storia. Una capacità già dimostrata nella stesura dei due racconti, ambientati nel ‘700, facenti parte dell’esperimento narrativo Tifiamo
Scaramouche del collettivo Wu Ming.
“[…] Paula prese in braccio la piccola Q502. Era leggerissima. Le sfilò la tuta e l’adagiò nuda sul tavolo del laboratorio. La guardò con meraviglia, era così piccola e veniva da così lontano. A contatto con il freddo della superficie metallica, la Q502 aprì gli occhi, erano del colore della sabbia di Marte”.
TRAMA. Nella città di Agra, su Marte, il detective Dylan viene incaricato da una donna Qinab, appartenente a una potente casta di mutanti scienziate, di ritrovare Q502, una ragazza scomparsa neonata venticinque anni prima. Per cercare di avere informazioni, Dylan, aiutato dal suo tutore Kofta, cultore della memoria e del passato, compra l’identità di un tecnico e va a lavorare su una raccoglitrice di meteoroidi su Phobos (una delle due lune di Marte) di proprietà dell’avido Consigliere Darkon, che probabilmente ha rapito Q502. Dopo un’estenuante corsa nel deserto, inseguito dai Regolatori, e dopo essere stato salvato da due mutanti, Dylan giunge a Dharavi, la città/discarica. Qui
trova Hana, la ragazza Q502, impazzita per le torture subite durante la sua prigionia su Phobos. È solo l’inizio dell’avventura dei due ragazzi, uniti da un segreto e da un tatuaggio di una luna rivolta a oriente con tre puntini, che
potrebbe cambiare per sempre le sorti del mondo a cui appartengono.
BIOGRAFIA. Sylvie Freddi, romana d’origine e torinese d’adozione, ha pubblicato il suo primo lavoro Caffè Paszkwosky nel 2016 per Stampa Alternativa, una intensa raccolta di venti racconti noir. Del 2018 è il romanzo di fantascienza Q502. 300 anni dopo il Grande Esodo, edito ancora una volta da Stampa Alternativa, nella collana Eretica.
http://www.facebook.com/librofantascienzaQ502/
THE BASTARD SONS OF DIONISO
THE BASTARD SONS OF dIONISO
THE BASTARD SONS OF DIONISO
CAMBOGIA LIVE TOUR
14 APRILE 2018
VINILE ROSA' vi
Fuori il 1 dicembre “Cambogia”, il nuovo album di inediti di
The Bastard Sons of Dioniso (fiabamusic/Believe). “Cambogia”
arriva dopo sei dischi, un EP, quasi 600 concerti e la partecipazione ai maggiori festival italiani. Annunciate anche le prime date del tour di presentazione.
Per maggiori informazioni su date e biglietti:
14.04.18 ROSÀ (VI) Vinile20.04.18 MILANO Legend Club
25.04.18 VIADANA (MN) Save The Bobby
27.04.18 NEIVE (CN) Citabiunda
09.05.18 LUGANO (CH) Studio 2 RSI Rete Tre *showcase*
19.05.18 BELLINZONA (CH) Woodstock
Jacopo, Michele e Federico si conoscono già, sono a scuola insieme, ma
suonano ciascuno in un gruppo diverso. Una sera d’estate partecipano ad
una jam session in una baita e l’indomani decidono di formare un nuovo trio.
Insieme trovano subito una sintonia e una naturalezza immediata.
Nel 2004 iniziano ad esibirsi dal vivo, con un apprezzamento via via crescente: sia in forma hard’n’roll (chitarra/basso/batteria), sia in versione unplugged con chitarre acustiche, nel quale ripropongono pezzi originali.
Il trio dei Bastardi cresce e sgobba, pubblicando anche due album autoprodotti nel 2006 e nel 2007: uno elettrico, Great Tits Heat!, e uno acustico, Even Lemmy Sometimes Sleeps.
La loro musica prende spunto dal rock degli anni ’70, con venature hard di matrice zeppeliana e vocalizzi a tre voci che strizzano l’occhio ai Beatles ma anche a Crosby Stills Nash & Young.
Dopo migliaia di quintali di strumenti scaricati dal loro furgone, migliaia di chilometri macinati in giro per il Triveneto, migliaia di ore di sonno perse e altrettanti sbadigli in cantiere la mattina, nel 2009 approdano quasi per sbaglio in televisione. Proprio dove non avrebbero mai previsto di trovarsi. E invece di scappare, decidono che forse X-Factor può rappresentare l’opportunità per cambiare qualcosa, per iniziare a far conoscere il loro rock anche oltre le barriere provinciali.
Arrivano secondi in finale e firmano un contratto con la Sony Music; esce un EP, L’Amor Carnale, disco d’oro con oltre 40.000 copie vendute. Trascorrono l’estate del 2009 in tour e contemporaneamente registrano, con Gaudi nel ruolo di produttore artistico, il loro quarto album, In Stasi Perpetua, che rimarrà per alcune settimane nella top ten dei dischi più venduti. Sempre nel 2009 vengono premiati al Meeting Etichette Indipendenti come Band rivelazione dell’anno.
Continuano a girare in lungo e in largo l’Italia in tour e nel frattempo allestiscono uno studio in casa e si impegnano nella preproduzione del nuovo album, che comporta più di un anno di lavoro. Nella primavera del 2011 completano le registrazioni negli studi Forward di Roma, sotto la guida accorta del tecnico del suono Gianluca Vaccaro. Il risultato è “Per non fermarsi mai” uscito a novembre 2011.
Per i successivi due anni suonano l’album dal vivo in giro per l’Italia nel “Per non fermarsi mai tour”, avendo inoltre la fortuna di suonare nei maggiori festival rock italiani come l’Heineken Jammin e di essere opening act di artisti importanti come Ben Harper, Robert Plant e Green Day.
A febbraio 2012 i TBSOD ricevono il premio A.F.I. (Associazione Fonografici Italiani) per il Miglior Disco Rock Indipendente del 2011.
Bastardi nel nome ma non nell’animo: TBSOD sostengono numerose iniziative benefiche, sono testimoni A.D.M.O (Associazione Donatori Midollo Osseo), prendono parte al supergruppo Rezophonic con cui incidono il singolo “Ci vuole un fiore”, che fa parte del progetto “Rezophonic 2 – Nell’acqua”, il cui ricavato andrà ad AMREF per la costruzione di pozzi d’acqua nel Kajiado in Africa.
Fra un live e l’altro si rinchiudono nel loro studio a mettere su nastro ulteriori idee per il successivo album e a gennaio 2014 ultimano le registrazioni del loro sesto disco, dal semplice titolo “The Bastard Sons of Dioniso”, sempre con il supporto ai suoni di Gianluca Vaccaro che esce l’ 8 aprile 2014 e a cui fa immediatamente seguito un nuovo tour nella primavera-estate 2014. L’album è anticipato dal singolo “Ti sei fatto un’idea di me” scritto in collaborazione con l’ecclettico artista BUGO.
Nel 2015, dopo altre migliaia di km viaggiati su e giù per l’Italia, con 500 concerti animati da arrembante spirito rock nei maggiori festival italiani, la band decide di mettere da parte (momentaneamente) gli amplificatori e le chitarre distorte per presentarsi in una nuova chiave più intima nel disco unplugged “SULLA CRESTA DELL’OMBRA”, uscito il 16 gennaio 2016 e anticipato dal singolo omonimo l’11 dicembre. L’album contiene 2 brani inediti e 9 nuove versioni di alcune precedenti produzioni rilette in chiave acustica più “Judy Blues Eyes” di Crosby, Stills, Nash & Young.
Appagata la voglia acustica, la band ritorna in studio senza però trascurare – e come potrebbe?- la sua dimensione preferita, a contatto col pubblico. Generosa l’agenda-concerti anche nel 2016: Fede, Jacopo e il Vice ne ricordano, spesso e volentieri, uno, fatto assieme a Kyle Gass, con l’attore Jack Black intestatario dei Tenacious D, band molto più che amata dai nostri.
Il 12 giugno 2017 il gruppo pubblica il singolo “Non Farsi domande”, con annesso videoclip: il brano anticipa l’uscita dell’album di inediti “CAMBOGIA”, previsto per il prossimo 1 dicembre.
Formazione TBSOD:
MICHELE VICENTINI – VOCE, CHITARRA
JACOPO BROSEGHINI – VOCE, BASSO
FEDERICO SASSUDELLI – VOCE, BATTERIA
Nel 2004 iniziano ad esibirsi dal vivo, con un apprezzamento via via crescente: sia in forma hard’n’roll (chitarra/basso/batteria), sia in versione unplugged con chitarre acustiche, nel quale ripropongono pezzi originali.
Il trio dei Bastardi cresce e sgobba, pubblicando anche due album autoprodotti nel 2006 e nel 2007: uno elettrico, Great Tits Heat!, e uno acustico, Even Lemmy Sometimes Sleeps.
La loro musica prende spunto dal rock degli anni ’70, con venature hard di matrice zeppeliana e vocalizzi a tre voci che strizzano l’occhio ai Beatles ma anche a Crosby Stills Nash & Young.
Dopo migliaia di quintali di strumenti scaricati dal loro furgone, migliaia di chilometri macinati in giro per il Triveneto, migliaia di ore di sonno perse e altrettanti sbadigli in cantiere la mattina, nel 2009 approdano quasi per sbaglio in televisione. Proprio dove non avrebbero mai previsto di trovarsi. E invece di scappare, decidono che forse X-Factor può rappresentare l’opportunità per cambiare qualcosa, per iniziare a far conoscere il loro rock anche oltre le barriere provinciali.
Arrivano secondi in finale e firmano un contratto con la Sony Music; esce un EP, L’Amor Carnale, disco d’oro con oltre 40.000 copie vendute. Trascorrono l’estate del 2009 in tour e contemporaneamente registrano, con Gaudi nel ruolo di produttore artistico, il loro quarto album, In Stasi Perpetua, che rimarrà per alcune settimane nella top ten dei dischi più venduti. Sempre nel 2009 vengono premiati al Meeting Etichette Indipendenti come Band rivelazione dell’anno.
Continuano a girare in lungo e in largo l’Italia in tour e nel frattempo allestiscono uno studio in casa e si impegnano nella preproduzione del nuovo album, che comporta più di un anno di lavoro. Nella primavera del 2011 completano le registrazioni negli studi Forward di Roma, sotto la guida accorta del tecnico del suono Gianluca Vaccaro. Il risultato è “Per non fermarsi mai” uscito a novembre 2011.
Per i successivi due anni suonano l’album dal vivo in giro per l’Italia nel “Per non fermarsi mai tour”, avendo inoltre la fortuna di suonare nei maggiori festival rock italiani come l’Heineken Jammin e di essere opening act di artisti importanti come Ben Harper, Robert Plant e Green Day.
A febbraio 2012 i TBSOD ricevono il premio A.F.I. (Associazione Fonografici Italiani) per il Miglior Disco Rock Indipendente del 2011.
Bastardi nel nome ma non nell’animo: TBSOD sostengono numerose iniziative benefiche, sono testimoni A.D.M.O (Associazione Donatori Midollo Osseo), prendono parte al supergruppo Rezophonic con cui incidono il singolo “Ci vuole un fiore”, che fa parte del progetto “Rezophonic 2 – Nell’acqua”, il cui ricavato andrà ad AMREF per la costruzione di pozzi d’acqua nel Kajiado in Africa.
Fra un live e l’altro si rinchiudono nel loro studio a mettere su nastro ulteriori idee per il successivo album e a gennaio 2014 ultimano le registrazioni del loro sesto disco, dal semplice titolo “The Bastard Sons of Dioniso”, sempre con il supporto ai suoni di Gianluca Vaccaro che esce l’ 8 aprile 2014 e a cui fa immediatamente seguito un nuovo tour nella primavera-estate 2014. L’album è anticipato dal singolo “Ti sei fatto un’idea di me” scritto in collaborazione con l’ecclettico artista BUGO.
Nel 2015, dopo altre migliaia di km viaggiati su e giù per l’Italia, con 500 concerti animati da arrembante spirito rock nei maggiori festival italiani, la band decide di mettere da parte (momentaneamente) gli amplificatori e le chitarre distorte per presentarsi in una nuova chiave più intima nel disco unplugged “SULLA CRESTA DELL’OMBRA”, uscito il 16 gennaio 2016 e anticipato dal singolo omonimo l’11 dicembre. L’album contiene 2 brani inediti e 9 nuove versioni di alcune precedenti produzioni rilette in chiave acustica più “Judy Blues Eyes” di Crosby, Stills, Nash & Young.
Appagata la voglia acustica, la band ritorna in studio senza però trascurare – e come potrebbe?- la sua dimensione preferita, a contatto col pubblico. Generosa l’agenda-concerti anche nel 2016: Fede, Jacopo e il Vice ne ricordano, spesso e volentieri, uno, fatto assieme a Kyle Gass, con l’attore Jack Black intestatario dei Tenacious D, band molto più che amata dai nostri.
Il 12 giugno 2017 il gruppo pubblica il singolo “Non Farsi domande”, con annesso videoclip: il brano anticipa l’uscita dell’album di inediti “CAMBOGIA”, previsto per il prossimo 1 dicembre.
Formazione TBSOD:
MICHELE VICENTINI – VOCE, CHITARRA
JACOPO BROSEGHINI – VOCE, BASSO
FEDERICO SASSUDELLI – VOCE, BATTERIA
Provaci ancora Brancusi di Pietro Quadrino
Provaci ancora Brancusi di Pietro Quadrino
Pietro Quadrino, interprete d’eccezione del teatro europeo contemporaneo, offre uno sguardo privilegiato sui suoi pensieri, sulle sue debolezze e paure, e nel farlo ci mostra che il coraggio non è solo degli eroi, ma anche di chi decide di lottare, nonostante lo sfavore delle stelle. Un romanzo autobiografico in cui Silvano Brancusi, alter ego dello scrittore, si muove nel mondo alla ricerca del riscatto, del vero amore, e del senso della vita.
Si racconta di scelte importanti e della forza di andare contro corrente, anche
Si racconta di scelte importanti e della forza di andare contro corrente, anche
Titolo: Provaci ancora Brancusi
Autore: Pietro Quadrino
Genere: Autobiografico
Casa Editrice: LFA Publisher
Pagine: 213
Prezzo: 16,50 euro
Codice ISBN: 978-88-3343-006-5
Provaci ancora Brancusi di Pietro Quadrino ci conduce nelle avventure umane e professionali del suo protagonista, immerso nel flusso della vita, disponibile al cambiamento e pronto a tutto, in quello stato di grazia che è privilegio di chi sa capire e seguire la propria volontà.
Silvano Brancusi è un personaggio che non cela niente al lettore, che mette a nudo la propria anima senza la paura di venire frainteso, con quell’abbandono e fiducia nell’uomo che solo un artista può avere. Viene presentato come un ragazzo passionale, presuntuoso a volte, ma lo stesso scrittore poi si domanda quanto davvero valga come attore e essere umano, in un dialogo con il suo alter ego in cui spesso ne esce sconfitto, ma mai perdente.
All’inizio del romanzo si scopre che la consegna di una lettera può cambiare l’intero corso dell’esistenza del protagonista, e nelle pagine che seguono vi è la ricostruzione dei tre anni precedenti, delle rocambolesche avventure, delle sofferenze e delle vittorie, dei viaggi e delle perdite. Il racconto di una vita mostrato con le sue luci e le sue ombre, in cui, anche nei momenti di
All’inizio del romanzo si scopre che la consegna di una lettera può cambiare l’intero corso dell’esistenza del protagonista, e nelle pagine che seguono vi è la ricostruzione dei tre anni precedenti, delle rocambolesche avventure, delle sofferenze e delle vittorie, dei viaggi e delle perdite. Il racconto di una vita mostrato con le sue luci e le sue ombre, in cui, anche nei momenti di
smarrimento, vi è una costante, una stella polare che dovrebbe guidare la vita di ognuno.
Per ilprotagonista è l’amore, per il teatro e per una donna, che orienterà le sue scelte, anche quando
Per ilprotagonista è l’amore, per il teatro e per una donna, che orienterà le sue scelte, anche quando
esse riveleranno una follia quasi impossibile da comprendere. Provaci ancora Brancusi racconta il mondo interiore di un artista, già esso stesso romanzo, e lo fa con ironia e spregiudicatezza, senza censure. Lo scrittore-attore conosce bene l’animo umano e fa leva sui punti giusti, su quei temi universali che rendono gli uomini uguali: la volontà di riuscire, di non passare su questa terra senza lasciare un segno, e il bisogno dell’altro, di approvazione e di amore.
Il protagonista ci scuote dal torpore, ci mostra come il coraggio sia dentro ognuno di noi, anche nelle situazioni più disperate, che i sogni sono tutto ciò che abbiamo e vanno preservati. E ci rassicura che tutti possono concedersi, se lo desiderano, una dose di follia.
Il protagonista ci scuote dal torpore, ci mostra come il coraggio sia dentro ognuno di noi, anche nelle situazioni più disperate, che i sogni sono tutto ciò che abbiamo e vanno preservati. E ci rassicura che tutti possono concedersi, se lo desiderano, una dose di follia.
TRAMA. Silvano Brancusi è un giovane attore, scrittore e poeta. Scanzonato e irriverente, si ritrova catapultato ad Anversa, per seguire la compagnia del grande Peter Frame, uno degli artisti contemporanei più talentuosi e controversi, che lo chiama a creare uno spettacolo colossale della durata di 24 ore, Olympus. Ed è proprio durante le prove di questa folle creazione che Silvano incontrerà "la donna più bella del mondo", Maria Lek, della quale si innamorerà “come ci s’innamora di un mistero”. Saranno anni di fatiche, avventure romantiche con molteplici donne e fallimenti, tra
Parigi, Salonicco, Roma, l’Havana, Bruxelles, Milano, e infine Berlino, dove verrà messa in scena per la prima volta l’opera monumentale di Frame. E soprattutto saranno anni di sconvolgimenti emozionali, in cui Silvano inseguirà la donna dei propri sogni, la amerà e sarà amato, per poi essere abbandonato.
Questa sofferenza lo porterà lontano, nello spazio e dentro sé stesso, non fermerà i suoi sogni ma lascerà un seme che maturerà nell’epilogo del romanzo. Il 23 novembre del 2018 Silvano Brancusi si trova di fronte alla più importante decisione della sua vita: fermarsi e ritirare il premio che si è finalmente conquistato con la sua opera prima, o lasciare tutto, rischiare di buttare all’aria anni di sacrifici e seguire un desiderio, più forte della razionalità.
“[…] Non riesco a spiegarmi il perché, ma se dovessi scegliere un posto dove nascondermi al mondo, andrei ad Anversa. I pavimenti delle strade sono scuri, le case sono scure, il cielo è scuro, le chiese sono scure. Ad Anversa sembrano celarsi tutti i segreti che le persone non possono più portarsi dietro: li hanno lasciati, depositati fra le mattonelle delle vie, fra i mattoni delle case, li hanno infilati nell’intercapedine delle rotaie del tram”.
BIOGRAFIA. Pietro Quadrino nasce a Roma nel 1987. Terminati gli studi in Scienze Politiche all'Università La Sapienza di Roma, intraprende la carriera di attore teatrale. Si sposta a Parigi dove si diploma all'Accademia Internazionale delle Arti dello Spettacolo. Dopo alcuni anni di tournée in Francia con numerose compagnie, torna a lavorare in Italia, al Teatro di Roma. Dal 2012 entra a far parte della compagnia di teatro e danza dell'artista belga Jan Fabre, con il quale recita nei più importanti teatri tra Europa, America e Medio-Oriente. È uno degli attori di Mount Olympus, regia di Fabre, uno spettacolo evento di 24 ore sulla tragedia greca, premio UBU 2015 per il miglior spettacolo straniero. Durante questo periodo, Pietro Quadrino lavora anche con altri registi di rinomata fama internazionale quali Ariane Mnouchkine del Theatre du Soleil, Peter Brook, Jan Lawers, Alex Rigola, direttore della biennale-teatro di Venezia, e altri gruppi teatrali più giovani. Dal 2016 fonda la propria compagnia teatrale Post Scriptum Company per la creazione di nuovi spettacoli da lui stesso scritti e interpretati:
L'Uomo Rivoltato, Jungle Dream, Oh my Girl-histoire de la virilité. Del 2018 è il suo primo romanzo, Provaci ancora
Brancusi, selezionato tra i finalisti del concorso IOSCRITTORE.
Blog del libro: http://silvanobrancusi.blogspot.it/
Intervista all’attrice, modella e fotomodella Stefania Visconti
Intervista all’ attrice, modella e fotomodella Stefania Visconti
Elegante, raffinata e glamour. Stefania Visconti, attrice di Cinema e di Teatro oltre che di videoclip musicali, è anche una modella e fotomodella molto amata. Il merito? La sua classe innnata…
Stefania, sei considerata da molti una vera icona di stile. Ma che cosa significa possedere stile oggi?
Per me lo stile è l'espressione della propria autenticità e personalità. Essere unici e diversi rappresenta sicuramente un'arma vincente in un mondo che ci vuole spesso omologati e privi di sostanza. Anche la moda soprattutto negli ultimi anni è diventata espressione di originalità. Molti stilisti si sono mossi creativamente per rompere quelle convenzioni sociali fin troppo restringenti.
Credi che per possederlo sia necessario conoscere profondamente la moda e le sue regole?
Credo che ognuna di noi possa essere espressione di stile senza necessariamente seguire alcuna moda. Le regole che spesso ci vengono proposte dal mercato causano a volte un annullamento di stile e “verità”. Scegliere quello che ci piace e che ci fa sentire belle è l'unica cosa da seguire.
Ma sono così spietate esse?
Chi possiede una forte personalità può tranquillamente fare a meno di qualsiasi regola. Bisogna essere in grado di reperire dalla moda solo quei segnali e messaggi che reputiamo giusti per il nostro modo di essere. Lo stile fa parte di noi, ho si possiede oppure no, di certo non si può comprare come un paio di scarpe.
Tu hai dichiarato durante una tua alquanto recente intervista di voler interpretare un personaggio spietato, o al cinema o in televisione…Credi – dunque – che sia importante per un’attrice impersonare un personaggio completamente diverso da lei per dimostrare, sia al grande pubblico sia agli addetti ai lavori, oltre che a se stessa le proprie capacità e il proprio talento?
I personaggi forti o di grande spessore, sono sempre ambiti da interpretare perché rappresentano delle sfide importanti per un attore. Io vorrei avere la possibilità di vestire i panni di qualcuno veramente cattivo e spietato perché desidererei provare a fare ruoli sempre diversi tra loro. Spesso però ci sono personaggi cosiddetti buoni che sono molto più impegnativi e difficili da ricoprire.
E se – invece – il personaggio si avvicina molto alla sua personalità, come può dimostrare di essere brava?
Bisogna dare al personaggio una propria vita anche se è molto vicino al proprio modo di essere. Secondo me questa è una sfida molto difficile per un attore perché è necessario evitare di mettere troppe sfumature del proprio modo di essere per caratterizzare il personaggio.
Ma che cosa significa essere “brava” a livello attoriale?
Per me una brava attrice è quella che riesce a trasmettere a pieno le caratteristiche di un personaggio ancor di più se questo è realmente esistito. Necessario è studiare a fondo tutto quello che può servirci per costruire e dare vita e forma a qualcun altro.
Quanto conta possedere un’ottima mimica e una buona voce?
L'intensità dello sguardo per trasmettere sensazioni abbinato ad una buona voce sono le fondamenta su cui si sviluppa il lavoro attoriale. Le espressioni e la mimica rendono vero e realistico il personaggio che andremo a far vivere.
E la dizione?
La dizione è necessaria se richiesta. Secondo me ogni attore deve studiarla ed averla a disposizione nel proprio bagaglio artistico-culturale. Io ho fatto un corso individuale con un insegnante agli inizi del mio percorso.
Ma a proposito di essa, quando è invece bene dimenticarla?
Quando è espressamente richiesto il dialetto o bisogna far sentire i vari intercalari italiani.
Arriva Never Give Up di NUMA
In radio da lunedì 15 gennaio il brano “NEVER GIVE UP” di NUMA
Disponibile su iTunes E nelle principali piattaforme digitali
ONLINE su Vevo il VIDEO del brano girato ai confini del pop
È online su Vevo, il video di “Never Give Up”, il nuovo singolo di Numa, sulle piattaforme streaming e nei digital store.
Da lunedì 15 gennaio il brano è in rotazione radiofonica nelle principali emittenti italiane.
Il brano è prodotto e arrangiato da Max Minoia ed ha le preziose chitarre di Phil Palmer (chitarrista londinese, storico membro dei Dire Straits).
La vita di ogni giorno è piena di piccoli ostacoli e sfide difficili. Spesso capita di pensare di non avere le risorse, la fantasia e la forza necessarie per affrontarle vittoriosi.
Eppure tutte le soluzioni sono dentro di noi e nel nostro desiderio di reinventarci ogni giorno con coraggio ed ironia,adottando punti di vista differenti, sviluppando nuove capacità e accrescendo una diamantina fiducia in noi stessi e nella forza dell’universo. È così che ognuno diventa straordinario nella sua quotidianità.
Tutto questo è “Never Give Up”.
Il videoclip del brano è stato diretto da Luca Bizzi. Numa calza le vesti di sette diverse icone. Sette cambi di pelle in un unico video, sette versioni di Numa per sette personaggi celeberrimi che si susseguono quasi a volersi rincorrere tra loro. E molto spesso ci riescono.
I personaggi sono la Regina di cuori, la Gioconda, Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, la Principessa Leila di Star Wars, Minnie, Wonder Woman e la tipica pin-up anni 50. Personaggi apparentemente inaccostabili tra loro ma tutti accomunati da un unico desiderio: Non arrendersi.
Never Give up vuole raccontare questo. L’importanza di rompere gli schemi del “proprio personaggio” e mettersi alla prova in panni nuovi ed inusuali riscoprendo così la forza più genuina che c’è in ognuno di noi, la voglia di vivere. Tutto dipende nel riconoscere il nostro valore, le nostre capacità innate e soprattutto il coraggio di mettersi in ascolto dei propri veri desideri manifestando i nostri talenti più nascosti.
NOTE DI REGIA
Numa è una performer e come ogni sincero artista ama i cambi di pelle. Li ama anche quando cambiare può essere una sfida molto impegnativa, perché ciò che di nuovo arriva con il cambiamento è linfa vitale per chi crea. Perciò quando abbiamo pensato ad un video per Never Give Up l'idea più entusiasmante è stata quella di raggruppare 7 diversi personaggi in un unico lavoro. Far fluire la trasformazione e rendere eroici anche i gesti più semplici del quotidiano.
Download iTunes: https://apple.co/2qX4Bd5
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Scoperta la formula del profumo del bosco
Scoperta la formula di uno degli ingredienti del profumo del bosco: si chiama alfa-pinene e sarebbe un molecola prodotta dai pini.
Lo scrive la rivista dell'Istituto americano di fisica, il Journal of Chemical Physics, la sua analisi permette di capire come interagisce con l'atmosfera, portando in alcuni casi alla formazione di inquinanti con effetti dannosi sulla salute e sul clima.
I ricercatori dell'Università francese di Lille hanno individuato la formula dell'alfa-pinene analizzando le caratteristiche fisiche e chimiche della miscela di sostanze gassose liberate nell'aria dagli alberi. In base alle loro stime, i pini in un anno possono sprigionare nello strato più basso dell'atmosfera, la troposfera, una quantità pari a circa 50 miliardi di chilogrammi del loro aroma.
La molecola prodotta dai pini appartiene a una classe di composti chiamati monoterpeni. Queste sostanze, secondo gli autori, possono interagire con alcuni gas dell'atmosfera, come l'ozono, formando particelle di aerosol e inquinanti. I ricercatori francesi sono già a lavoro per dare la caccia agli altri ingredienti del profumo della pineta, ora che sanno quali fragranze 'annusare'.
WhatsApp non verrà più sviluppato su alcuni cellulari dal 2018
La app non sarà più supportata da alcuni modelli
Chi utilizza WhatsApp su un dispositivo telefonico "vecchio", con l'avvento del nuovo anno rischia seriamente di essere condannato ad abbandonare la app di messaggistica più famosa al mondo.
Le ultime novità per alcuni utenti della celebre chat, infatti, non sono delle più positive. Secondo quanto riportato da Giovanni Garro su "laleggepertutti.it", il mezzo di comunicazione resterà pienamente fruibile e funzionante soltanto per altri venti giorni a partire da oggi, ovvero fino a Capodanno, per i possessori di questi cellulari: #BlackBerry OS, BlackBerry 10 e Windows Phone 8.0 (e precedenti). Questo significa che, dal primo giorno del 2018, la app non sarà più supportata dai suddetti dispositivi [VIDEO].
Quando scadrà il supporto di WhatsApp per Android e Nokia?
Il supporto per queste piattaforme più datate, in verità, sarebbe dovuto terminare già lo scorso anno, ma alla fine Facebook (che dal 2014 è proprietaria anche di WhatsApp) ha deciso di estendere la durata di fruizione per qualche altro mese, arrivando alla fine del 2017.
Dal 1° gennaio 2018, invece, il cambiamento sarà inevitabile, come è stato riportato dal blog ufficiale dell'applicazione.
Gli altri modelli a cui toccherà la stessa sorte dei BlackBerry e del Windows Phone 8.0 saranno il Nokia S40 (durerà fino al 31 dicembre 2018) e gli #Android versioni 2.3.7 e precedenti, i quali non saranno più supportati a partire dal 1° febbraio 2020. Tuttavia è necessaria una precisazione: Giovanni Garro ha spiegato che tecnicamente la app non smetterà di funzionare sui modelli di cellulare sopra indicati, ma che non verrà più sviluppata dopo quelle date. Ciò significa che chi possiede uno di quei telefoni potrà ancora fare affidamento su WhatsApp [VIDEO], ma non potrà usufruire di alcune funzioniinnovative o degli eventuali aggiornamenti futuri per correggere bug o altri tipi di problemi.
Treno a Colori è il nuovo lavoro di Federica Pento
FEDERICA PENTO: UN VIAGGIO MUSICALE SU UN “TRENO A COLORI”
Federica Pento, abruzzese d’origine, è nota in Italia e all’Estero per aver vinto molti Concorsi (Internazionale di Canto a Chieti, Internazionale di Canto nello Yerevan in Armenia, XIX Festival Internazionale di Canto in Croazia, Finalista Nazionale Il Cantagiro 2016, Finalista Alex Baroni, Premio Katia Ricciarelli come miglior Interprete 2016).
Il 25 Maggio 2017 il Videoclip di Lunincanto, suo primo inedito, viene inserito in un DVD degli “Aerosmith” per Cecchi Gori Group in collaborazione con la Musae Eventi e Spettacoli, in vendita in tutti i Mediastore d’Italia e online anche all’Estero con una tiratura di 50.000 copie.
Da Gennaio 2017 ad oggi è andata in onda su oltre 900 Canali Televisivi Internazionali, oltre 50 Interviste Radiofoniche in FM in Italia e anche all’Estero (Belgio, USA, Canada).
E’ stata Ospite al “Festival Italia in Musica”, all’ “Italian Talent Show”, agli eventi benefici “Con la Penna del mio cuore” e “Uniti per Amatrice”, al “Sanremo Rock”, a “MilleVoci”, al “Jazzup Festival di Viterbo”, al “Fashion Talent TV” organizzato dalla Esrn Management di Emanuele Sicignano e Raffaele Nastari.
Ospite d’Onore in occasione dell’Inaugurazione della Mostra di Scultura “Silenti Riflessi” della nota scultrice di fama Mondiale “Paola Romano”, del programma televisivo “TOP THE TOP” realizzato dalla Produttrice “Graziella Terrei” sotto la Regia di “Claudio Di Napoli”, presto in onda su Reti Nazionali (TV8 e SKY1). Il 28 Luglio nello splendido scenario del Teatro Parchi della Colombo a Roma si è esibita con il M.o Fabio Urbani (già Direttore d’Orchestra RAI e noto arrangiatore) e il 12 Agosto ha visto la sua partecipazione al Tavo Rock Festival, condividendo il palco con Maurizio Solieri (storico chitarrista di Vasco Rossi).
Hanno parlato di lei rotocalchi giornalistici nazionali: il suo nome è uscito oltre 1.000.000 volte su carta stampata in tutte le edicole d’Italia. E’ stata inoltre intervistata da noti blog ed autorevoli siti del settore musicale (oltre 200 interviste rilasciate).
D - Federica, parlaci del tuo ultimo lavoro: “Treno a Colori”...
Potremmo riassumere tutto il contenuto di Treno a Colori in una frase: la magia dell'infanzia è nello stupore di uno sguardo vergine che si apre sul mondo.
Con Treno a Colori spalanchiamo gli occhi e osserviamo il mondo attraverso uno sguardo nuovo, puro, ingenuo di un bambino. Siamo seduti su un treno in viaggio e veniamo rapiti da tutta la bellezza intorno a noi; notiamo, apprezziamo, respiriamo i colori, le differenze, le sfumature e, purtroppo, anche tutte le contraddizioni di questo mondo. Percorrendo i passi della nostra esistenza attraversiamo momenti bui, tristi; veniamo sconvolti dalla violenza, dalle brutture, dalle ingiustizie di questo tempo.
In tale contesto il Treno, (come una guida), il vero luogo di conoscenza di sé, avverte il nostro malessere, si impone come un adulto intervenendo a protezione del nostro Io-Bambino: accelera la sua corsa trasportandoci verso l’unico Universo possibile che possa farci apprezzare nuovamente le cose belle, vere e pure di questo mondo: quello dell’Illusione, della Fantasia!
D’altra parte un Bambino che sia stato privato della capacità di sognare è destinato inevitabilmente a diventare un adulto spiritualmente e affettivamente povero; una persona incapace di stupirsi, di gioire e di entusiasmarsi per le piccole grandi cose della vita di ogni giorno.
D - Chi ha partecipato alla realizzazione del tuo terzo singolo?
Il brano è stato scritto e arrangiato da Gianluca Sole; Registrato e Mixato presso gli FDS Recording di Fabio Torregrossa a Roma con la partecipazione straordinaria al Violino di Giulia Di Tomasso.
Il Videoclip porta la firma del Regista Stefano Cesaroni, con la partecipazione di Azzurra Sole (Bambina), Danilo D’Ortona (Chitarra), Massimo Polidori (Batteria) e Stefano Bassani (seconda Chitarra) dei Lonesome Heroes, Make up di Simona Ruggeri ed Aylar Violet.
La canzone è in distribuzione e promozione con la SPC Sound di Silvio Pacicca & Gianluca Sole Management.
Link al Videoclip di Treno a Colori: http://vevo.ly/G5cJnH - https://youtu.be/h1pmSutVTFg
Link alla Pagina Facebook di Federica Pento: https://www.facebook.com/fedepento/
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